Nel saggio "Replicando Blade Runner, tra giochi di superficie e spazi profondi", Barry Atkins scrive:
"È difficile immaginare Blade Runner come un’opera autonoma, completa, chiaramente riconoscibile. Il film di Ridley Scott è singolare, ma certamente non singolo. Lo confermano le innumerevoli versioni “rivedute e corrette” distribuite nell’ultimo quarto di secolo, versioni con le quali un critico – ma anche un semplice spettatore – deve necessariamente fare i conti. Pur non essendo stata la prima pellicola a beneficiare di una seconda vita grazie all’introduzione di una director’s cut nelle sale e nei circuiti dell’- home video, Blade Runner ha dimostrato tutta la fragilità epistemologica di nozioni come “originale” e “copia”. Dopo innumerevoli re-visioni, oggi Blade Runner è diventato una sorta di megatesto, un super-racconto che accorpa molteplici iterazioni, ripetizioni e repliche." (p. 249)
Ispirato da questo illuminante passaggio - e dal resto della trattazione, altrettanto preziosa - ho scritto il pezzo seguente, che e' stato pubblicato sul numero di febbraio 2008 della rivista [duel]:
Blade Runner: The
Ultimate Cut 3D
Per chi non ha voglia di aspettare,
ricordiamo che la Blade Runner: The
Ultimate Cut 3D, potrà venire presto scaricata dal metaverso oppure acquistata
su Ultra High Definition Disc. Entrambe le versioni accompagneranno come sempre
l’arrivo del film nelle sale, previsto per il novembre del 2012. Tra gli extras
confermati citiamo l’ormai standard opzione “Face-in-the-Movie®” che consente
di sovraimporre la propria immagine a quella dei personaggi del film, nonche la
modalità di product placement
dinamico, per visualizzare brand e pubblicità personalizzate in base alle
preferenze dell’utente (sono stati ovviamente eliminati marchi obsoleti come
Pan-Am, Atari, TDK etc).
Com’era lecito attendersi, numerose scene sono state
ritoccate: “La prima volta che Deckart appare sullo schermo nella versione
originale e in tutti gli update successivi – ha detto Scott – lo vediamo
intento a leggere un quotidiano. Ora, per quanto in Blade Runner l’anacronismo è parte integrante dell’estetica, l’idea
che nel 2019 i giornali di carta siano ancora in circolazione è risibile. In
questa versione, abbiamo rimosso digitalmente la copia dell’L.A. Times, sostituendola con un iPod
Reader di quinta generazione”. Gli spettatori dotati di visori “InMovie®”
(aggiornati al firmware 1.3, maggio 2012) potranno inoltre partecipare in prima
persona alle scene girate nell’abitazione di J.F. Sebastian, assumendo il ruolo
di uno dei pupazzi meccanici. Per via dell’effetto “vertiginoso”, la “Sebastian
Cam™” è tuttavia sconsigliata a un pubblico facilmente impressionabile.
- Blade Runner: The Ultimate Cut 3D (2012)
- Blade Runner: The Final Cut (2007)
- Blade Runner Director’s Cut (1992)
- Blade Runner Domestic Theatrical Version (1982)
- Blade Runner International Theatrical Version (1982)
- Opzione “Face-in-the-Movie®”
- “Sebastian
Cam™” – 7 minuti nel film nei panni di un pupazzo meccanico (richiede un visore
“InMovie®” aggiornato al firmware 1.3, maggio 2012 – acquistabile
separatamente)
- Ulteriori
extra – tra cui nuovi personaggi, soundtrack personalizzabile e contenuti
user-generated – saranno scaricabili in seguito
È inoltre previsto un disco extra dedicato ai contenuti speciali, un documentario di diciotto ore sulla storia di questo film epocale, dal concepimento fino al montaggio finale, con introduzione e commenti di Ridley Scott, del cast e dei restauratori 3D. Infine, Warner Bros. Interactive ha annunciato un nuovo adattamento videoludico di Blade Runner per le console Samsung, Sony, Microsoft, Google e Nintendo. Come d’uopo, saranno commercializzate versioni bundle film+game. Per ulteriori informazioni, restate collegati a [duel].
Stile di citazione
Questo articolo e' stato pubblicato su [duel], Marzo 2008.
Per citarlo: Bittanti, M. (2008), "Blade Runner: The Ultimate Cut 3D", [duel], febbraio, p. 19.
Complimenti, credo che il 2012 sia troppo vicino per tutto ciò, ma il pezzo è stato scritto in modo assolutamente plausibile e divertente.
Sulle console Samsung e Google incrocio le dita...
Due considerazioni:
1. Quando si parla di "rivedere l'anacronismo" ho pensato: in fondo l'universo di Blade Runner segue una determinata estetica e iconografia. Troppe revisioni e correzioni porterebbero probabilmente a una vera e propria riscrittura (il che è comunque interessante, e a questo proposito si potrebbe esaminare la rivisitazione interattiva del 1997 ad opera dei Westwood Studios)
2. “Face-in-the-Movie®”: pensavo che l'Eye Toy avrebbe portato a questo nei videogames. Possibile che nessuno provi a puntare su questa feature?
Scritto da: Mario Morandi | 10/04/08 a 05:30
Mi sorprende che nessuno abbia ancora creato una console domestica open source. Si e' fatto il nome di Acer, qualche settimana fa, ma la cosa e' finita' nel nulla. Chiusa parentesi.
1. Considerando il coinvolgimento di Samsung nel settore dell'alta definizione e delle competizioni professionistiche di videogame, non mi stupirei se a un certo punto l'azienda coreana entrasse ufficialmente nel settore dei games. L'alleanza con Sega e' piu' improbabile - vista anche la forte competizione tra i due paesi, ma non si sa mai.
2. Circa l'analisi di Blde Runner (Westwood/Virgin, 1997) e' il team centrale dell'ottimo saggio di Barry Atkins. L'equivalente di
3. Face-in-the-Movie® e' presente in diversi videogame - penso a Tom Clancy's Rainbow Six e le serie sportive di Electronic Arts (da cui ho preso ispirazione, mi riferisco chiaramente all'opzione Face-in-the-Game. Ne parleremo presto...
Scritto da: Matteo | 10/04/08 a 20:21